La guerra che verrà

riflessioni all'ombra di un monumento

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Il centenario della Prima Guerra Mondiale è stato lo spunto dal quale è scaturita una riflessione che, muovendo dal monumento “La Patria e la Famiglia” si è estesa ai numerosi conflitti che attraversano ancora il mondo nell'attualità.
Il monumento è stato eretto a Cernusco sul Naviglio nel 1923 per commemorare i caduti della Grande Guerra. L'autore dichiarava che “ Difendendo la patria si difende la famiglia e il guerriero romano raffigura il sacrificio della stirpe italica che combatte per il benessere della propria terra e della famiglia.”Cesare Bazzini.
L'opera esprime i criteri estetici e la retorica nazionalista dell'epoca fascista dove il culto della memoria di antichi imperi si mescolava con l'esaltazione della potenza e della vittoria militare
In nome di questi principi sono stati sacrificate generazioni di giovani, spezzati i loro sogni e le speranze delle loro famiglie.
Il monumento nel giro di un solo ventennio si è prestato ad ospitare la memoria di altre vittime, cadute nella guerra coloniale d'Etiopia e nella seconda guerra mondiale. In esso si racchiude la memoria del dolore di un numero enorme di vittime militari e civili e di un trauma collettivo che ha segnato intere popolazioni.

Per tutto questo le commemorazioni non bastano.

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Muovendo da quanto sancito dalla Costituzione dell'UNESCO nel 1947 :
“Poiché le guerre cominciano nelle menti degli uomini, è nelle menti degli uomini che si devono costruire le difese della Pace.”
abbiamo voluto interrogarci in merito a quali potrebbero essere gli strumenti contemporanei dei quali disponiamo per promuovere la crescita delle future generazioni e proteggerle dalle tragiche conseguenze che si accompagnano inevitabilmente ad ogni azione bellica.

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Abbiamo sviluppato il progetto creando occasioni d'incontro e di dialogo sull'argomento, momenti in cui tessere “pensieri preventivi e azioni creative” e abbiamo scelto di utilizzare unicamente pura lana tinta a mano, per testimoniare il nostro rispetto per la vita e per l'ambiente.
Abbiamo ascoltato le parole di Papa Francesco "La guerra è una follia"
Nascono così i germogli di pace.

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E'ancora buio quando Fabio e Lorenzo collocano l'installazione sul monumento, a una discreta altezza dal suolo.

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Infine una giornata luminosa accoglie la nostra opera e il cinguettio delle creature alate.

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Quando il bronzo incontra la lana l'emozione è forte e il dialogo serrato.

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Abbiamo rivisitato il monumento ai caduti ponendo in dialogo la durezza del bronzo con la consistenza disarmante del filato, cingendo con germogli fioriti il corpo e lo scudo del guerriero per distrarlo e riportare il suo sguardo verso la vita e la bellezza della natura.
Dal bambino, la figura più silente dell'opera, parte il cambiamento di prospettiva, una visione del mondo legata agli affetti e alla natura, alla crescita e alla vita, un modo nuovo di interpretare il concetto di “fede nell'avvenire”.

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Grazie a Raffaella, Simona, Lourdes, Elisabetta, Barbara, Elisa, Maria, Jolanda, Ornella, Eugenio, Fabio e Lorenzo, che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera "Germogli di Pace". Grazie all'amica Nora Ciottoli per alcuni scatti. Un ringraziamento al Sindaco di Cernusco sul Naviglio, Eugenio Comincini e all'assessora alla Cultura Rita Zecchini per l'invito alla rassegna "Percorsi d'Arte" e per aver sostenuto ed autorizzato l'installazione.

Se sei interessato all'argomento guarda la nostra "Performance per la pace".